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DUE CHIACCHERE CON ATTILIO DEGLI AGOSTINI, RESPONSABILE DELLA DIDATTICA E FORMAZIONE FIPSAS SEZIONE DI PADOVA

7 Giu 2022

Quest’oggi ci siamo trovati con Attilio Degli Agostini, responsabile della didattica e formazione della Sezione Provinciale di Padova, il quale ci ha dedicato un po’ del suo tempo per rispondere a qualche nostra domanda. Ecco il testo dell’intervista realizzata.

Chi è Attilio Degli Agostini?

“Sono innanzitutto un marito con 42 anni di matrimonio alle spalle, ma sono anche padre e nonno di due splendidi nipotini. Ho vissuto una vita piuttosto intensa, fatta di molteplici relazioni con persone di ogni estrazione sociale, condividendo con esse sia le attività professionali, sia umane che sportive. Mi piace stare in mezzo alla gente ed anche solo questo è sufficiente per gratificarmi. Provengo dall’agonismo ancora molto prima di addentrarmi nel mondo della pesca sportiva e più precisamente dall’atletica leggera : ho praticato per molti anni la marcia, vestendo orgogliosamente la maglia delle Fiamme Oro di Padova

 

Come e quando è nata la tua passione per la pesca?

“La passione per la pesca mi è stata trasmessa da mio padre, quando ancora frequentavo la scuola elementare. Da allora, ogni albeggiare, dai colori tenui e naturali, mi riempie il cuore di emozione

 

Cosa ti ha portato ad entrare nel mondo della Federazione?

“Al mondo della Federazione della Pesca mi sono avvicinato quando, trasmettendo a mia volta la passione a mio figlio Marco, ho visto in lui crescere molto la voglia di cimentarsi in competizioni, di quella che avremmo scoperto chiamarsi “pesca al colpo”. Dobbiamo ringraziare il compianto Leonida Veronese, in quanto fu proprio Lui, allora Vice Presidente della Sezione FIPSAS di Padova, ad inserirci nella prima Società Sportiva di pesca agonistica, la Cannisti Club Albignasego

 

Da pochi mesi eletto nel consiglio della sezione Provinciale di Padova. Qual è il tuo ruolo e come stai vivendo questa nuova avventura?

“Con Leonida Veronese eravamo oltretutto vicini di casa e con lui ho potuto vivere indirettamente, per diversi anni, senza ruoli particolari, tante esperienze legate alla Sezione di Padova, con i suoi più diretti collaboratori e dirigenti del tempo. Fare i nomi di ognuno richiederebbe molto tempo, ma mi limito a citare l’allora Presidente Francesco Galanti Grollo e Livio Barison. Tornando ai giorni nostri, ho voluto arricchire il mio bagaglio di esperienze candidandomi alla carica di componente il Consiglio Direttivo Provinciale : l’elezione è arrivata qualche mese fa ed oggi ricopro il ruolo di responsabile alla Didattica ed Formazione

 

Quali sono i tuoi progetti per questo mandato nel consiglio della sezione Provinciale di Padova?

“Naturalmente questo mandato mi ha praticamente imposto di conseguire un titolo idoneo di qualifica e per questo ho colto la prima occasione per iscrivermi al Corso di ISTRUTTORE AMBIENTALE PESCA Xap 1° livello SnaQ. Dal 30 marzo u.s. ho acquisito il brevetto che mi aprirà le porte delle scuole, dove coinvolgerò  i ragazzini in programmi elementari di studio sugli ecosistemi, sull’ecologia, sulla biologia marina e delle acque interne e sugli esseri viventi che vi abitano. Lo studio si concluderà con prove pratiche di pesca lungo i corsi d’acqua, dove gli allievi acquisiranno anche le nozioni che riguardano il rispetto dell’ambiente

 

Ci puoi raccontare di cosa si tratta il progetto PRE.DI.SPO.N.E. ideato dalla FIPSAS?

“L’acronimo PRE.DI.SPO.N.E. significa letteralmente Preveniamo le Dipendenze con lo Sport, la Natura e la Cittadinanza Attiva. Il progetto messo in campo da FIPSAS unitamente al partner UPTER Solidarietà, nel giugno del 2020, mira alla prevenzione ed al recupero delle patologie legate alle forme di dipendenza, una delle quali, che interessa le ultime generazioni di giovani, è  quella da videogiochi. Si propone di utilizzare la pratica sportiva delle pesca amatoriale, dell’apnea, del nuoto pinnato, della subacquea e delle attività esterne a stretto contatto con la natura, per rafforzare i legami interpersonali, la socialità, l’autostima, che sono venuti a mancare soprattutto durante i due anni peggiori della pandemia. Tengo a sottolineare che questo tipo di attività andrà a coinvolgere anche quelle categorie di ragazzi, più sfortunati, che conosciamo come diversamente abili

 

Un bilancio di questi primi mesi di lavoro?

“Penso sia prematuro parlare ora di bilanci (di lavoro) in questo mio esordio nelle attività della Sezione di Padova, però posso parlare di buone prospettive che intravvedo all’orizzonte: prima di tutto va riconosciuto il risultato positivo della situazione economica di cassa della Sezione, nell’ultimo anno. La costante presenza in sede di collaboratori, in primis il neoeletto Presidente Giuseppe Destro, oltre a Paolo Bettella e Livio Barison supportati dalla nostra sempre presente segretaria Antonella Mario, assicurano un servizio di pronta risposta a tutti i pescasportivi che avessero dubbi su regolamenti, autorizzazioni o limitazioni applicate alla pesca sul nostro territorio. Con la collaborazione di un gruppo di ragazzi pescatori, stiamo per attivare un servizio di vigilanza di Guardie Giurate Ittiche Volontarie che daranno un notevole contributo alla salvaguardia dell’ambiente acquatico e non solo. Avrei diversi altri argomenti per arricchire la conversazione, ma  mi rendo conto che il tempo è limitato”

 

Rispetto ad una decina di anni fa, il mondo della pesca sportiva è cambiato. Come lo al giorno d’oggi?

“In un momento di così grande incertezza, dovuto in parte alla recessione economica, poi alla pandemia ed ora anche alla guerra in Ucraina, è evidente che il mondo della pesca, come tanti altri settori del “volubile”, paghi un costo molto elevato. Diminuiscono i praticanti e viene a mancare il ricambio con le nuove generazioni perché, oggi, la pesca non è più quell’attività naturale e spontanea che i ragazzi di una volta potevano praticare appena fuori dall’uscio di casa e quasi a costo zero. Spesso, fin da piccoli, i ragazzi vengono spinti dai genitori a praticare attività sportive di altra natura, magari inculcando loro in testa, l’idea che un giorno potrebbero anche guadagnare e diventare “qualcuno”. Oggi, solo quei genitori che sono stati o sono ancora pescatori, incoraggiano i propri figli ad appassionarsi al mondo della pesca, che  conserva e promuove i caratteri della semplicità, della vita in simbiosi con la natura

 

I numeri del settore giovanile negli ultimi anni sono in netto calo. Cosa si potrebbe fare, secondo te, per incentivare i giovani?

“Sicuramente è necessario sviluppare tante attività di gruppo, all’esterno, a contatto con la natura. Nella mia testa c’è la ferma convinzione che prima si diventa pescatore e, successivamente agonista; ecco che torniamo a valorizzare la figura dell’Istruttore Ambientale di Pesca. Per ottenere buoni risultati è  necessario mettere a disposizione dei ragazzi tutta una serie di supporti che possono essere schede didattiche con cui si possono organizzare giochi; utile sarebbe disporre di un acquario contenente varie specie di pesci, almeno quelli più diffusi; attrezzi da pesca (canne) uguali per tutti; bacinelle dove poter studiare i macro invertebrati che sono quegli organismi viventi, presenti sul fondo dei corsi d’acqua. Per organizzare tutto ciò non è sufficiente la sola figura dell’istruttore, serve uno staff organizzato, per garantire innanzitutto la piena sicurezza ai bambini, che i genitori ci affidano e che torneranno ad affidarci se dimostreremo di meritare la loro fiducia

 

Grazie Attilio per il tempo che ci hai dedicato. Spero ci si potrà riaggiornare tra qualche mese dando magari spazio a qualche bel progetto dedicato ai giovani che vogliono affacciarsi al mondo della pesca.

“Grazie a te per lo spazio concesso. Sicuramente ci aggiorneremo più avanti con qualche bell’iniziativa da presentare. Ciao a tutti!”

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